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Frutta e viaggio - Foto di Dean Moriarty

Un piatto nel viaggio: come il food ha cambiato le destinazioni turistiche

Un tempo (ormai passato) il turista aveva come punto di riferimento la trattoria dove si fermavano i camionisti, per la sosta. Ora i tempi sono mutati e l’enogastronomia è un elemento trainante nel comparto turistico.

Gli ultimi anni sono caratterizzati da quella che gli esperti definiscono “gastro mania”. Di cibo si parla ovunque, dalle trasmissioni televisive, alle riviste, alla pubblicazioni di vario genere. Quando ho cominciato a girare per conto delle guide con le quali ho collaborato e collaboro ancora oggi, quando entravi in un ristorante al momento dell’ordinazione chiedevano se il vino che desideravi era bianco o rosso. Di strada ne è stata fatta molta e gli abbinamenti sono davvero infiniti, con carte di vini che constano di centinaia di etichette. E’ anche questa la testimonianza del cambiamento radicale del turista enogastronomo. A prescindere dalla meta il viaggiatore è sempre più orientato a chiedere momenti legati alla gastronomia in tutte le sue forme. Il turismo esperienziale fa registrare numeri significativi; una rilevazione svolta a livello mondiale effettuata in 12 destinazioni conferma che il 49% dei turisti ricerca la buona tavola.

In Italia anche l’Expo ha contribuito a sensibilizzare soprattutto i giovani, molto sensibili ai temi legati all’ambiente.

In vacanza, giovani e meno giovani, manifestano il desiderio di conoscere e sperimentare l’enogastronomia in tutte le sue forme: si comincia ad assaggiare i piatti tipici del luogo, poi si visitano i mercati con i prodotti locali e si acquista cibo . Ma un forte interesse è rappresentato dal vino, e ora anche dalla birra artigianale. Fare incoming significa far crescere l’economia del territorio.

La tendenza all’incremento dei numeri delle presenze è trasversale, anche a livello internazionale, tanto per fare un esempio il Belgio punta molto sulla produzione del cioccolato e della birra. A livello mondiale il Perù un tempo non aveva grande attrazione, ora invece è una meta enogastronomica di grande interesse. Anche la Thailandia ha recentemente prodotto un piano strategico con riflessioni indirizzate al tema del cibo. Ci stiamo affacciando verso nuove sfide del comparto turistico, dove la risorsa umana resta come elemento centrale e richiede nuove competenze. Allo stesso tempo sarà necessaria una certa innovazione per far emergere e far conoscere i valori locali, ma anche per salvaguardare l’autenticità di questo patrimonio, tramandato nei secoli. Solo così si potranno mantenere i turisti affezionati  e anche allargare l’orizzonte verso nuove realtà.

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