Restare in Vietnam, dalla parte del nemico di Luca Pollini
La guerra in Vietnam non è stato uno dei conflitti più dolorosi e più sentiti della storia del paese asiatico, ma anche degli Stati Uniti. In America ancora oggi la memoria di quel dramma resta viva e continua a far male, anche alle generazioni che non l’hanno vissuta direttamente. “Restare in Vietnam – Dalla parte del nemico” di Luca Pollini (144 pagine, Edizioni Elemento 115, 10 euro) racconta una storia vera.
A scegliere di restare con il nemico è Marlin McDade, soldato americano impegnato per quattro anni sul fronte della guerra del Vietnam: prima a Dak To, postazione strategica al confine con Laos e Cambogia, poi a Saigon. Originario del Kansas, proveniente da una famiglia cattolica e con tradizioni militari (padre e nonno sono decorati di guerra) Marlin è partito poco più che ventenne, abbastanza convinto di quello che stava andando a fare.
Poi gli eventi: l’addestramento inutile; convivere con la paura per tutto il giorno; le perdite di amici; le azioni crudeli; il ritorno momentaneo a casa dove, convinto di essere accolto come un eroe viene insultato e chiamato assassino. Una nuova partenza verso il fronte dove viene ferito, i primi dubbi su quello che stava facendo. Un’amicizia, poi sfociata in amore, con un’infermiera nord-vietnamita, in una Saigon che “vive” nascondendo le atrocità della guerra.
E alla chiamata di ritiro delle truppe la sua risposta: «No, io mi fermo qui». La storia di Marlin è stata raccolta dall’autore in una lunga intervista realizzata nell’estate del 2016 in un bar a Da Nang. Dal libro – tradotto anche in inglese, tedesco e spagnolo – è stato tratto lo spettacolo teatrale Restare (per la regia di Patrizia Zinni) che ha debuttato a Milano nel 2021.
Autore: Luca Pollini
Editore: Elemento 115
Tipologia: attualità
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