Skip links

Tikal, la gemma Maya del Guatemala: astronomia e costellazioni, devozione e adorazione, architetture incredibili

Giovanni Bosi

Arrivi a Tikal sull’onda della celebrità che nel mondo la rende una della destinazioni più blasonate da chi ama le antiche civiltà. Per tanti motivi: la bellezza delle costruzioni, l’originalità delle architetture, i significati che celano e la sua straordinaria biodiversità e importanza archeologica. Persino l’imprevedibile acustica della piazza centrale che la rende “città delle voci”. Di certo è il pezzo da novanta del grande Guatemala. Sì, perché Tikal in Guatemala con il suo parco nazionale è uno dei pochi siti del Patrimonio Mondiale Unesco iscritti secondo criteri sia naturali che culturali.

Astronomia e costellazioni, devozione e adorazione, cicli della vita, simbologie, architetture incredibili e tanti significati reconditi. Ma quante storie racconta Tikal, l’antichissimo sito della civiltà Maya in Guatemala? Equinozio e solstizio, il Sole che si allinea perfettamente con i massicci templi di pietra che nascondono volti tra le pietre, una conoscenza inimmaginabile del cosmo. Aggirarsi tra le rovine di quello che è stato un importante centro politico, economico e militare precolombiano, è un viaggio nell’intimo di questo incredibile popolo che suscita ammirazione e stupore. Essere a Tikal è un’esperienza meravigliosa. Questa è la Ciudad de Las Voces!

Ed è davvero tanto. Anzi, tenetevi forte nel leggere i numeri che lo riguardano: ben 57.600 ettari di zone umide, savana, foreste tropicali di latifoglie e palme con migliaia di resti architettonici e artistici della civiltà Maya dal periodo preclassico (600 a.C.) al declino e al collasso del centro urbano intorno al 900 d.C. I diversi ecosistemi e habitat ospitano un ampio spettro di fauna e flora neotropicali. Cinque grandi felini, tra cui giaguaro e puma, diverse specie di scimmie, procioni e formichieri e più di 300 specie di uccelli fanno parte della fauna selvatica da enciclopedia. Le foreste comprendono più di 200 specie di alberi e sono state registrate oltre 2.000 piante superiori nei diversi habitat. Fantastico! E quando sei lì ti rendi conto perfettamente dell’unicità in cui sei immerso. Giocoforza i guatemaltechi sono a dir poco orgogliosi di questo patrimonio, testimonial del loro passato indimenticato. Un’eredità che rimane oggi con le sue tradizioni e la cultura della sua gente, perfino nel modo di mangiare, persino nel modo di animare un “mercado” della frutta.

Ma c’è ovviamente molto di più, il clou del sito. Una zona interna urbana di circa 400 ettari racchiude le principali architetture e monumenti che comprendono piramidi, palazzi, templi, piattaforme cerimoniali, residenze di piccole e medie dimensioni, campi da gioco, terrazze, strade, piazze grandi e piccole. Molti dei monumenti esistenti conservano superfici decorate, tra cui incisioni rupestri e pitture murali con iscrizioni geroglifiche, che raccontano la storia dinastica della città e i suoi rapporti con centri urbani lontani come Teotihuacan e Calakmul in Messico, Copan in Honduras o Caracol in Belize. E ancora, una zona più ampia di fondamentale importanza archeologica, circa 1.200 ettari, copre aree residenziali e bacini idrici storici, oggi conosciuti come “aguadas”. L’ampia zona periferica comprende più di 25 siti secondari associati, che storicamente servivano a scopi protettivi e come punti di controllo per le rotte commerciali. Anche le aree periferiche hanno svolto un ruolo importante per la produzione agricola del centro densamente popolato. Ce n’è abbastanza per ritenere davvero questo patrimonio un tesoro della comunità mondiale.

Ti guardi intorno e ti rendi conto che non sai dove fissare lo sguardo, tanto c’è da guardare. Osservi e quello che gli occhi ti restituiscono sono ricordi indelebili scolpiti nel cuore e nella mente. D’altronde il Guatemala, cuore del mondo Maya, è vivo, mistico, ancestrale. Faccio il mio giro con César Lucas di Inguat, l’Ente del turismo guatemalteco, e una guida straordinaria che riesci a farmi sentire in un vorticoso viaggio nel tempo, Lloyd Castillanos. Lui è bravissimo nel dare un senso a tutto quello che vedo, anche con l’ausilio di disegni che hanno il senso di spiegare praticamente ogni azione dei Maya. Ma il primo brivido in realtà l’avevo avuto arrivando da Ciudad del Guatemala all’Aeropuerto Internacional “Mundo Maya” de Flores, una sorta di stargate per trovarsi tra le braccia dell’antica civiltà scomparsa. Siamo nella regione del Petén.

Elementi unici. Il Parco Nazionale possiede testimonianze che illustrano i dati storici, mitici e biografici della sequenza dinastica di Tikal. Questi documenti eccezionali coprono un arco di oltre 577 anni (dal 292 a.C. all’869 d.C.) e registrano le vite di 33 sovrani che regnarono su un vasto territorio dell’antico mondo Maya. La prima scultura in pietra è la Stele 29 datata all’anno 292 e l’ultimo monumento scolpito è la Stele 11 datata al 869.

E’ la Riserva della Biosfera Maya. Insieme alla Foresta Maya del Belize e del Messico rappresenta una delle più grandi aree di foresta tropicale a nord dell’Amazzonia e la foresta tropicale più settentrionale dell’emisfero occidentale. È anche il sito di tre riserve contigue della biosfera riconosciute dall’Unesco: la Riserva della Biosfera Maya in Guatemala, le Riserve della Biosfera di Calakmul e Montes Azules nel Messico meridionale. La riserva ha sette aree principali e comprende quattro parchi nazionali e tre riserve naturali che contengono foreste di alta e media pianura, savane inondate, piccoli campi di pini, grotte e habitat rocciosi, laghi e lagune, fiumi e zone umide e foreste di mangrovie. La zona ad uso multiplo è composta da foresta tropicale dedicata alla raccolta sostenibile di palme zate, gomma chicle, tutte le spezie e legname. Un mondo nel mondo! Come non lasciarsi conquistare?

Tikal, Guatemala

Amore per la scoperta. L’Agenzia Promozione Turistica del Centroamerica (Cata) promuove il turismo multi-destinazione a livello internazionale, principalmente nei mercati europei. Fanno attualmente parte di Cata il Belize, El Salvador, il Guatemala, l’Honduras, il Nicaragua e Panama. Nel 2018 è entrata a far parte dell’organizzazione anche la Repubblica Dominicana.

Cata – Central America Tourism Agency
L’Agenzia Promozione Turistica del Centroamerica (Cata) promuove il turismo multi-destinazione a livello internazionale, principalmente nei mercati europei. Fanno attualmente parte di Cata i paesi di Belize, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama. Nel 2018 è entrata a far parte dell’organizzazione anche la Repubblica Dominicana. La missione è pianificare, coordinare, assistere, eseguire e stimolare la promozione turistica nella regione centroamericana. La visione è quella di promuovere il Centroamerica come multi-destinazione turistica; creare solide sinergie con la catena di valore dell’industria rappresentata nella Federazione delle Camere del Turismo dell’America Centrale, incoraggiando l’adozione di standard di qualità e di buone pratiche che miglioreranno l’esperienza del viaggiatore e rafforzeranno la competitività delle aziende turistiche dell’istmo.

Lascia un commento