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ITP a Ferrara: formazione sulle opportunità del giornalismo specializzato in turismo e comunicazione

Il 16 maggio 2023 Italian Travel Press ha partecipato su invito al Seminario di Formazione “Le opportunità del giornalismo specializzato” promosso dalla Fondazione Ordine Giornalisti Emilia Romagna, l’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna in collaborazione con Viceversa Aps, Vicepresidenza di Bologna della Scuola di Scienze Politiche Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Aser e Arga.

Il seminario, che si è svolto nella sala del consiglio comunale del Comune di Ferrara, aveva la qualifica deontologica con 6 crediti formativi.

Ecco l’intervento della nostra socia Germana Cabrelle a nome di Italian Travel Press.

Il giornalismo,  per definizione, racconta fatti e li trasforma in notizie: è naturalmente rivolto  alla socialità, alla collettività, ad un pubblico spesso indistinto, altre volte iperspecializzato.

Tutte queste fasce di  interlocutori chiedono ai giornalisti un linguaggio semplice e insieme preciso, sia esso nelle parole come nelle immagini, specie oggi che non c’è mai tempo per leggere né ascoltare approfonditamente.

Questo assunto è ancora  più vero nel giornalismo di settore, che deve essere – senza se e senza ma – un giornalismo di QUALITÀ. Proprio  per riuscire ad emergere ed essere autorevole in un marasma informativo che incrocia social, web, informazione cartacea, radio tv,  agenzie, mobile journalism occorre prima di tutto la qualità.

La qualità in cosa si sostanzia? Nel raccontare con competenza, onestà, trasparenza, con libertà, con precisione pensando a quello che noi stessi vorremmo leggere nelle nostre ricerche. 

In materia di viaggio la storia e la bellezza dei luoghi, prima che i selfie, le informazioni di cronaca da fonti affidabili prima che gli umori del momento.   

Il nostro mestiere è divenuto molto individualista, nonostante si parli spesso di “fare squadra”; molto spesso è concorrenziale e può sembrare anacronistica l’idea di stare in gruppo, di  aderire  a una realtà organizzata e codificata. Oltre alle appartenenze obbligatorie per legge, se ci si vuole chiamare giornalisti –  ovvero l’iscrizione all’Ordine o a quelle legate alla tutela del lavoro come la Federazione nazionale della stampa –  l’affinità di interessi con colleghi che si occupano delle stesse materie o hanno passioni professionali comuni, rappresenta in questa fase storica una occasione di distinzione e di rendere concreto il fare rete, non solo sul web ma tra le persone.

Italian Travel Press è un’associazione nazionale no profit di giornalisti di turismo, food, cultura e ambiente. È nata un anno e mezzo fa proprio dall’idea di una community, di luogo dove scambiare idee e informazioni utili al nostro lavoro; un luogo prima ideale che fisico, dove offrire e chiedere supporto e collaborazione, creare occasioni di formazione e conoscenza, organizzare di viaggio, di offerta di giornalisti esperti ad enti e istituzioni. L’intendimento con cui nasce questo sodalizio è di essere una dimensione orizzontale e non verticistica, affinché TUTTI ne sentano l’appartenenza, che ha a che fare con il tema all’ordine del giorno di quest’oggi.

Perché va da sé che l’appartenenza a un’associazione di specializzazione richiede, per definizione, un’esperienza a riguardo.

Nella fattispecie di Italian Travel Press, la materia che accomuna oramai una sessantina di soci da quasi tutte le regioni d’Italia è il viaggio, declinato poi nelle diverse accezioni di “turismo culturale” “turismo di prestigio”, “turismo enogastronomico” “turismo archeologico”, “turismo ecosostenibile”, “turismo per famiglie” ecc.

Ciascun socio viaggia e scrive, o scrive e viaggia.

L’occuparsi professionalmente di destinazioni, strutture ricettive e mercati turistici, consente di avere il polso della situazione su quanto accade in Italia, in Europa e nel mondo. 

Da tre anni a questa parte è sotto gli occhi di tutti il cambiamento epocale che c’è stato, anche e soprattutto sugli spostamenti e sull’atteggiamento dei viaggiatori, ma non solo, anche del mondo alberghiero. C’è un prima e dopo Covid, che poi si scrive uguale a prima di Cristo e dopo Cristo: a.C, d.C: ante 2020 c’era un modo di viaggiare veloce e quasi bulimico, volto ad accumulare statisticamente i luoghi visitati. Post 2020 si è visto che le persone prediligono il viaggio lento, di conoscenza ed esplorazione, per portare a casa un’esperienza autenticamente vissuta ed edificante per corpo, mente e spirito. 

Ecco che in tal senso il giornalista specializzato in questo settore può essere interlocutore dei luoghi e promotore di conoscenza; può diventare stimolo e veicolo di una comunicazione più ampia e trasversale che avvicini le persone anche al cosiddetto turismo minore o di turismo prossimità. 

Su quest’ultimo tema sono molte le testate autorevoli di viaggio che stanno in questo momento dedicando sempre più spazio all’Italia misconosciuta, ai borghi nascosti, poco frequentati, fuori dai soliti giri del turismo di massa. E attraverso gli articoli e i servizi che vengono scritti e pubblicati, online e sulla carta, si scoprono davvero delle località e dei luoghi incantevoli che meritano di essere visti. Tutto questo genera anche un conseguente effetto domino di curiosità che nel meccanismo virtuoso dei media diventa moltiplicatore di interesse.

Faccio un esempio recentissimo. Nelle scorse settimane, ho scritto per Vanity Fair online un articolo su Cittadella, che è una cittadina medievale in provincia di Padova. Agli inizi di quest’anno, Cittadella si è aggiudicata il 5° posto al Best European Destination Awards 2023 ed è sul podio dopo città famose come Atene, Vienna, Praga e Maribor in Slovenia. Ebbene, questo articolo, oltre ad essere stato molto cliccato, commentato sui social e tantissimo condiviso, è stato anche letto una mattina a Radio Montecarlo, generando ulteriori rumors e interesse per Cittadella con una ricaduta che tuttora sta portando i suoi frutti in termini non solo di visibilità mediatica ma anche di presenze concrete nella città murata.

Questo per dire che se il valore notizia c’è, ossia è una notizia interessante che merita di essere divulgata – e il tema viene adeguatamente sviluppato per una fruizione il più possibile trasversale, che accontenti tutti – il nostro lavoro di divulgatori diventa oltre che importante, prezioso se non addirittura indispensabile.

Ultimamente – proprio perché la ripresa dopo il Covid ha instillato maggiormente la voglia di muoversi e conoscere posti – si sta registrando il rilancio del turismo con l’assistenza di contributi finanziari di enti e istituzioni, bandi comunitari e altre forme di aiuto concreto, che intendono sfruttare al meglio la grande miniera che è il turismo in Italia, giacimento preziosissimo di cultura, arte, archeologia, architettura, enogastronomia.

La tendenza, proprio attraverso il giornalismo specializzato, è quella di incentivare i luoghi e le potenzialità degli stessi e di stimolare forme di avvicinamento al turismo che possano essere immediatamente accolte, comprese, fruite. Con un effetto, ovviamente moltiplicatore che genera ricadute positive su tutta l’economia e l’indotto che gravita attorno al sistema turismo.

Il cicloturismo, per esempio, che è un trend che si è imposto da alcuni anni con grande successo anche e soprattutto nel segmento alto spendente, addirittura quasi soppiantando il golf, ha da una parte favorito gli albergatori con la destagionalizzazione e dall’altra consentito agli ospiti di conoscere da vicino le periferie dei centri urbani. Un altro esempio: un turista che visita Firenze gode indiscutibilmente del grandissimo patrimonio artistico che la città che è stata motore del Rinascimento detiene. Tuttavia, una volta goduto di queste meraviglie, spostandosi in sella a una bicicletta per una ventina di chilometri – fattibilissimi con una e-bike a pedalata assistita – può beneficiare dello spettacolare paesaggio toscano fatto di saliscendi di colline, di toboga di curve, e raggiungere una villa appartenuta ai Medici in zona Prato – ad Artimino – e ammirare un capolavoro unico al mondo come la visitazione del Pontormo nella chiesa di San Michele a Carmignano. Esperienze che non hanno lo stesso sapore se fatte a bordo di un’auto.

Compito del giornalista di viaggio è dunque rendere note tutte queste possibilità e opportunità arricchenti, ai fini di un’esperienza nei luoghi ancor più verace e di più ampio respiro. È nostro compito raccontare bene i posti, fornendo suggestioni, che etimologicamente si rifà alla parola suggerimenti.

Lo stesso dicasi per l’enoturismo, che attraverso il vino si addentra nei territori e più ancora all’interno di cantine e realtà produttive che custodiscono non solo ottime bottiglie ma storie di intere generazioni e famiglie oltremodo affascinanti da raccontare.

Come pure il turismo fluviale, che dall’ambiente acquatico fornisce un altro punto di vista sul contesto naturalistico che ci circonda. Con una miriade di testimonianze ed esperienze da raccogliere.

Sono tutte declinazioni del turismo che si sono affacciate in questi ultimi anni sullo scenario delle offerte più diversificate in tema di viaggio. E vengono in soccorso esattamente a questo: alla sete di sapere, al desiderio di conoscenza, alla voglia di esplorazione che è insita in ogni essere umano che accresce anche e soprattutto confrontandosi con altri lidi, per usare un termine del turismo nautico (a proposito di turismo nautico, la Sardegna ha varato per prima in Italia la possibilità dell’albergo nautico su catamarani e barche a vela attrezzate come un hotel viaggiante, che è diverso dal noleggiarsi la barca col charter, è proprio una nuova proposta).

In tale scenario, il giornalista di viaggio può, con la sua expertise, entrare in contatto con questi due attori protagonisti: con la domanda e l’offerta. Per essere il trait-d’union di una divulgazione e crescita interiore che solo il viaggio è in grado di offrire.

Italian Travel Press ha naturalmente un sito internet che contiene l’elenco dei soci che ne fanno parte e gli aggiornamenti sulle attività in essere; abbiamo anche una chat di gruppo dove condividiamo – oltre naturalmente alle informazioni di servizio riguardanti specificatamente la materia del viaggio – anche bandi di concorso per giornalisti, iscrizioni a premi o proposte e adesioni a viaggi stampa. Inoltre ciascuno di noi pubblica le locandine da relatore (abbiamo dei soci che raccontano i viaggi all’università della terza età, per esempio o in occasione di altri eventi). E tutte queste notizie le pubblichiamo anche sul profilo Instagram, come pure su LinkedIn. Internamente all’associazione abbiamo anche più di un referente di Interline (la piattaforma di viaggi dedicata agli operatori turistici) e siamo costantemente in contatto fra noi per condivisione di iniziative, a seconda delle nostre specializzazioni e peculiarità.

Italian Travel Press ha partecipato, in qualità di relatore con i propri soci, al Festival del Viaggiatore di Asolo (Treviso) il 24 settembre 2022; al primo Convegno nautico Mediterraneo il 7 ottobre 2022 a Olbia;ha organizzato il corso di formazione con l’Ordine dei Giornalisti del Veneto dal titolo “Pigafetta inviati speciali di ieri e di oggi” il 19 novembre 2022 in collaborazione  con le Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo

Come pure ha organizzato con la sede Ieg di Vicenza il corso di formazione Odg ““Turismo sostenibile. Dall’auto alla bici, giornalismo e transizione ecologica” il 3 dicembre 2022 nell’ambito della fiera Mondo Motori.

E ancora ITP insieme all’Ordine giornalisti del Lazio ha organizzato il corso Odg on line “La salute in viaggio dopo la pandemia” il 23 febbraio 2023; il  convegno e corso Odg a Orvieto “Raccontare il territorio attraverso i suoi vini. Piccolo vademecum per giornalisti 4.0 per comunicare al meglio l’Italia della bellezza e delle identità vitivinicole”, alla Scuola di Alta formazione di sala “Intrecci” a Castiglione In Teverina (Viterbo) il 12 marzo 2023. Partecipa oggi a Ferrara al corso/Festival Professione Giornalista 2023 e  parteciperà il 16 luglio prossimo animando un talk all’Ulissefest di Lonely Planet il 17 luglio 2023 a Pesaro.

Concludendo credo, per esperienza personale, che la specializzazione sia innanzitutto qualcosa che abbia a che fare con la preferenza e la passione che ciascuno di noi ha. All’interno di Italian Travel Press c’è una collega specializzata in viaggi in treno; personalmente di enogastronomia ma ancor più di hotellerie; un’altra collega tratta con maggior passione l’archeologia e i viaggi di ricerca; un’altra ancora è specializzata in viaggi per bambini. L’elenco potrebbe continuare ma tutto questo per dire che è possibile e auspicabile, anche autonomamente, ritagliarsi un ambito di specializzazione all’interno di una macro categoria come il viaggio. Essere autorevoli su uno specifico tema, si sa che è molto più producente che essere generalisti, perché consente di approfondire di più e meglio un dato argomento ed essere punto di riferimento affidabile per l’interlocutore, sia esso il semplice lettore ma più ancora l’addetto ai lavori”.

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