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Meridiane Ph Nitida Immagine

Le meridiane di Monclassico, in Trentino

Primitive, nel loro modo di misurare il tempo, si trovano generalmente dipinte sul muro di una casa, di una chiesa o di un bel palazzo.  Sono quasi sempre accompagnate da una scritta dal contenuto sapienziale.
Fra i motti latini più frequenti Transit hora manent opera (le ore passano, le opere rimangono), Tempus fugit (il tempo fugge) e altri inviti a vivere senza rimpianti, ripensamenti o rinvii.
Primitive ma non approssimative.

Perché l’esattezza di un quadrante solare – se costruito bene, con cognizioni scientifiche artigianali ma naturalmente anche astronomiche – può arrivare al secondo.
La meridiana, attraverso l’ombra gettata sul quadro dallo stilo o dallo gnomone (il nome dell’indicatore che può essere un ferro, un triangolo metallico o una placca forata) indica il percorso del Sole in cielo.
Contrariamente a quanto si potrebbe ritenere, questo cammino non è affatto regolare poiché varia a seconda della velocità – irregolare – con la quale la Terra, obbedendo alle leggi teorizzate dal cosmologo e matematico Keplero, segue la sua orbita attorno al Sole.

Meridiane Ph Nitida Immagine
Meridiane Ph Nitida Immagine

Etica ed estetica fra Terra e Cielo

Tutte le meridiane possiedono un grande fascino etico oltre che estetico, perché rappresentano un connubio fra Scienza e Arte, in profonda unione e comunione fra Terra e Cielo.
In Trentino, precisamente – manco a dirlo – in Val di Sole, c’è un borgo alpino che ha la particolarità di avere oltre cinquanta meridiane dipinte sui muri esterni degli edifici, che impreziosiscono case, palazzi e piazze.     Si scorgono sopra un arco, sotto una finestra, a lato di un muro.
Questo posto ha un nome grazioso: si chiama Monclassico, ed è una frazione del Comune di Dimaro (Trento). È diventato famoso, appunto, proprio per le moderne meridiane artistiche, realizzate da pittori di fama mondiale e nazionale, che abbelliscono il centro abitato. Che sono ammirabili semplicemente passeggiando tra le vie della piazza.
Una colorata risultante, mix tra conoscenza e creatività, che ha dato vita a un originalissimo museo a cielo aperto, unico nel suo genere, con tanto di mappa orientativa per scovare, osservare e fotografare i diversi quadranti solari disseminati in paese.   Tra cui, il più grande di tutti, orizzontale e vistoso, decora nientemeno che il pavè del centro storico.
Un invito tacito agli esseri umani, di rimanere solari. E avanzare nella Luce.

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