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Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025: due città, oltre i confini

Un press tour per soci di Italian Travel Press sulla grande offerta culturale delle due località, ma anche sulla sua memoria storica e progetti futuristici

di Alessandra Favaro

Al confine tra Italia e Slovenia, una linea tracciata col gesso divideva case e famiglie, oggi si celebra l’unione. Nova Gorica e Gorizia sono insieme Capitale Europea della Cultura 2025, insieme a Chemniz, in Germania. Una nomina storica, la prima condivisa da due città di due Stati diversi – Slovenia e Italia – che si sono presentate come un’unica entità culturale, simbolo di un’Europa che non alza muri, ma costruisce ponti. E scommette tutto sulla cultura e il turismo lento.
Questo il fil rouge che ha visto impegnata una delegazione di giornalisti associati a Italian Travel Press, in un press tour a scoprire la memoria storica e l’offerta culturale e turistica di Gorizia e Nova Gorizia lo scorso marzo.

Un percorso lungo decenni
La strada verso il 2025 parte da lontano. Dopo la Seconda guerra mondiale, un confine tracciato a tavolino ha diviso comunità, territori e perfino cimiteri. Una storia di confine che oggi diventa racconto e percorso culturale da scoprire con mostre interattive, visite guidate, rassegne e mostre che costellano la città slovena e quella italiana. Un tempo due città gemelle, due sistemi opposti: uno capitalista, l’altro socialista. Due ospedali, due università, due piazze, due identità. Ma anche il desiderio, cresciuto negli anni, di tornare a dialogare, di costruire ponti e abbattere confini.
L’apertura del confine grazie a Schengen e l’ingresso della Slovenia nell’UE nel 2004 hanno permesso di rinsaldare i legami. Il punto di svolta arriva nel 2012 con la creazione del GECT GO (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), un ente pubblico binazionale che unisce Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba. Quando nel 2017 il sindaco sloveno propose la candidatura congiunta a Capitale della Cultura, la risposta italiana fu immediata: “Restiamo insieme.”

Un progetto culturale innovativo e coraggioso
Nova Gorica–Gorizia 2025 è una visione di sviluppo “culture-driven”, cioè trainata dalla cultura, con un forte respiro europeo e trasfrontaliero. Il programma si articola attorno a tre assi: GoShare, per promuovere il multilinguismo e l’inclusione, GoEurope, per rafforzare la dimensione internazionale, GoGreen, per integrare la sostenibilità ambientale in ogni iniziativa. La webapp ufficiale dell’evento, Go2025, integra l’offerta culturale, il calendario degli eventi e gli itinerari suggeriti (compresi quelli ciclopedonali) in un unico spazio. Le due città diventano un museo a cielo aperto con qr code nei luoghi simbolici per incoraggiare l’esplorazione libera degli spazi e delle loro storie. Una web app trilingue guiderà residenti e visitatori alla scoperta di eventi e luoghi.

Da non perdere
Il programma, lungo un anno, include mostre, concerti, installazioni, festival e residenze artistiche. Dalla mostra su Basaglia, pioniere della riforma psichiatrica iniziata proprio a Gorizia, alla produzione dell’opera Il viaggio a Reims di Rossini nella Piazza Transalpina, dove gli spettatori saranno coinvolti in un’esperienza immersiva di metateatro.
Ci sono la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo, il Pixelpoint Festival di arte elettronica, eventi fotografici con nomi come Steve McCurry e Meta Krese, la mostra Andy Warhol. Beyond Borders a Palazzo Attems Petzenstein. E ancora: cinema, teatro, jazz, moda, enogastronomia, mostre letterarie e collaborazioni con le università del territorio. Da non perdere la mostra sul poeta Giuseppe Ungaretti, dove è possibile assistere a filmati del poeta, e una visita, oltre confine, al cimitero di Merna, Miren in Sloveno, oggi trasformato in luogo di memoria e museo visivo interattivo. Come infatti nel celebre caso della casa divisa dalla stalla in via del Rafut, anche qui la linea di demarcazione tracciata nel 1947 rappresenta una delle immagini più emblematiche della natura artificiosa del confine, spesso disegnato senza considerare a fondo le ricadute umane e sociali. Il camposanto (tombe incluse) venne letteralmente tagliato a metà da una rete metallica: da un lato l’Italia, dall’altro la Jugoslavia. Una mostra e video documentari ne raccontano la storia con testimonianze attuali e filmati dell’epoca.

Un’eredità per il futuro
La sfida di Nova Gorica e Gorizia non si ferma al 2025. L’obiettivo è creare una “legacy”, un’eredità duratura che trasformi un anno straordinario in una nuova normalità culturale, turistica ed economica. Per questo è già stato previsto un centro culturale permanente – Epic, un nuovo spazio museale partecipato che racconterà la storia del confine da punti di vista diversi, per costruire una memoria condivisa.

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